È legge dall’11 dicembre la riforma del condominio, che diventerà operativa il 18 giugno 2013, a 6 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevedendo una serie di novità molto interessanti per le rinnovabili. Le misure introdotte dal testo “Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici - Riduzione delle maggioranze assembleari necessarie per installare impianti a fonti rinnovabili”, dispongono che l’assemblea condominiale possa modificare la destinazione d’uso delle aree in comune, purché non si metta a rischio la sicurezza o la stabilità del fabbricato.
Le novità più interessanti riguardano il settore delle rinnovabili: via libera all’installazione di impianti per la produzione di energia pulita, destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su superfici comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato. Inoltre, il singolo condomino può optare per il distacco dalla rete centralizzata di riscaldamento, a patto che ciò non arrechi scompensi, squilibri di funzionamento, o incremento dei costi per gli altri condomini.
Per parti comuni del condominio si intendono quelle aree dell’edificio ad uso comune come muri maestri, tetti, scale, cortili, facciate, parcheggi, lastrici solari e i locali per i servizi in comune come portineria, lavanderia, ascensori, pozzi e sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione dell’energia.
Ovviamente tali modifiche non devono incidere negativamente sul decoro architettonico del fabbricato, altrimenti, in tal caso, l’amministratore e i condomini potranno diffidare l’esecutore e chiederne l’immediata cessazione.
Uno degli aspetti più interessanti della riforma riguarda indubbiamente le innovazioni, che potranno incidere su diversi ambiti della vita condominiale come la sicurezza e la salubrità degli edifici e degli impianti, la rimozione delle barriere architettoniche, il contenimento del consumo energetico degli edifici e la realizzazione di parcheggi.
Infine, l’assemblea può autorizzare l’amministratore a partecipare a progetti e iniziative territoriali finalizzate al recupero del patrimonio edilizio, alla riqualificazione urbana, alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale.
Fonte: Nextville
Per approfondimenti: Legge di Riforma dei condomini