Da: www.ansa.it
<< Il Parlamento Ue ha definitivamente approvato a larga maggioranza (632 si', 25 no, 19 astenuti) la direttiva quadro sull'efficienza energetica, ''colmando - secondo affermato il relatore, il verde Claude Turmes - una lacuna del pacchetto energia: fino ad ora l'efficienza era un obiettivo di ambizione politica, ora invece diventa un obiettivo vincolante''. Entro aprile 2013 ogni Stato membro dovra' fissare obiettivi nazionali che verranno poi valutati dalla Commissione Ue. Se questi non saranno sufficienti a raggiungere il 20% collettivo, allora Bruxelles potra' imporre ulteriori interventi. I settori di azione indicati sono quelli dell'edilizia pubblica, il 10-12% del totale degli edifici, le imprese energetiche di pubblica utilita', che dovranno migliorare l'efficienza del 1,5% all'anno, e le grandi imprese, sottoposte a consulenze e revisioni dei loro piani energetici ogni 4 anni. ''Le misure vincolanti - assicura Turmes - ci porteranno dal 9% attuale di efficienza (stimato sui livelli del 2007, ndr) fino al 15%-15,5%''. Il restante 5% verra' colmato dalla direttiva Cars (1,5%), dalla normativa, ancora in discussione, sulle caldaie, (1%) e da altre iniziative su frigoriferi e tv. Le misure aggiuntive per arrivare al 20% verranno definite dalla Commissione nel 2014. Per finanziare gli interventi saranno necessari circa 40-50 miliardi all'anno, facendo ricorso ai fondi strutturali, 18 miliardi, ai prestiti della Bei e, si augura Turmes, a ''project bond'' ad hoc. La Ue nel suo complesso importa energia per 488 miliardi di euro all'anno, pari al 3,9% del Pil. ''Portogallo, Italia, Grecia e Spagna'', ha aggiunto il relatore, ''sono i Paesi piu' dipendenti dalle importazioni, e' evidente il rapporto strettissimo tra maggior efficienza energetica e un'economia che produce risultati piu' positivi, senza considerare i posti di lavoro che verrebbero creati per le ristrutturazioni''. Soddisfazione da parte del gruppo Ppe per la ''flessibilita' inserita nella normativa, una posizione condivisa anche da Oreste Rossi della Lega Nord. I socialisti e democratici sottolineano come ''la crescita verde sia una chance per l'Ue'' e Andrea Zanoni, dell'Idv, plaude a ''un passo fondamentale per la lotta al cambiamento climatico''.>>