Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) è lo strumento prioritario a supporto delle politiche ambientali nazionali e contiene le indicazioni per raggiungere gli obiettivi climatici comunitari. Nel documento programmatico che l'Italia ha inviato alla Commissione europea troviamo gli intenti del governo con la formalizzazione di un primo passo verso il ritorno al nucleare con impianti di nuova generazione, piccoli reattori modulari (sotto i 300 megawatt di produzione) e altre tecnologie che, al momento, sono sperimentali e non sono commerciali.
L’attenzione va posta sul fatto che se si vuole tenere il nucleare nel mix energetico devono essere approvati programmi che agevolino gli investimenti, semplificare i processi amministrativi, prevedere contributi pubblici per lo sviluppo del settore e soprattutto decidere dove installare gli impianti, confrontandosi con i territori e informando i cittadini. Senza perdere di vista un tema importantissimo che è quello relativo al deposito delle scorie. La proposta di costruire il deposito nazionale in un Comune auto-candidato, decisa dal Mase per aggirare il no delle 51 località designate dall'analisi di Sogin, la società pubblica incaricata del decommissioning nucleare, si è bloccata con la revisione della decisione di Trino Vercellese, in Piemonte, dove già sorge un'ex centrale atomica e dove sono stoccate temporaneamente le scorie. L'offerta di accogliere l’impianto, avanzata il 12 gennaio scorso, è stata ritirata a metà marzo.
La questione rimane quindi irrisolta, ma deve essere affrontata a breve, in vista del rientro dalla Francia nel 2025 di 235 tonnellate di scorie ad alta e media intensità. L’introduzione di nuove centrali nucleari amplificherà il problema.
Quello che chiediamo è invece un impegno più forte da parte del governo per investire in tecnologie rinnovabili e per questo motivo condividiamo l’appello “100% Rinnovabili” contro la proposta che spinge verso i piccoli reattori atomici e che rimette in moto la lobby nucleare italiana.
“100% Rinnovabili Network” ha coinvolto 31 esponenti di associazioni ambientaliste, del terzo settore e sindacali, 36 docenti universitari e ricercatori e 26 esponenti del mondo delle imprese. L’intento è quello di avviare una grande campagna di lungo termine per favorire una decarbonizzazione della produzione di elettricità basata interamente sulle rinnovabili.
È fondamentale che ogni cittadino sviluppi una propria consapevolezza e opinione riguardo al tema. Per un ulteriore approfondimento, vi invitiamo a consultare l’articolo e aderire all’appello “100% RINNOVABILI NETWORK’.”
Leggi l'articolo: L’appello “100% Rinnovabili”
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foto di Catalania