Vorrei tagliare la spesa energetica: come posso fare?

1. Cosa si intende quando si parla di “autonomia energetica” di un'abitazione?
Si intende la produzione in “autonomia” di energia necessaria per coprire il fabbisogno dell’abitazione in modo tale da giungere ad una totale auto-sufficienza. La si consegue con la riduzione dei consumi tramite coibentazione, ma soprattutto con l'impiego di impianto fotovoltaico, solare termico e pompe di calore.

2. Quali interventi comportano il maggior risparmio energetico?
Gli interventi più vantaggiosi devono essere individuati caso per caso ma in linea generale si può affermare che la coibentazione risulta in assoluto la soluzione più conveniente quando si hanno  consumi molto elevati (superiori a 160 kWh/mq/anno), il fotovoltaico è sempre conveniente per abbattere il costo della bolletta di energia elettrica e le pompe di calore o i sistemi termosolari sono vantaggiosi per la produzione dell’acqua calda sanitaria. Per quanto riguarda i sistemi di riscaldamento è sempre opportuna una valutazione puntuale caso per caso.

3. Quali sono gli incentivi e i vantaggi fiscali per chi decide di intervenire?
Attualmente per quasi tutti i sistemi di risparmio energetico ci sono contributi o, in alternativa, sgravi fiscali dal 50% al 65%. Il professionista è sempre in grado di indicare quale soluzione di incentivi sia la più idonea caso per caso, tenendo presente che gli sgravi fiscali si possono ottenere solo nei casi di ristrutturazioni, quindi non per le nuove costruzioni.

4. Il fotovoltaico è ancora un buon investimento per una famiglia?
Si, attualmente un impianto fotovoltaico costa il 70% in meno rispetto al 2009. In pratica con meno di 7.000 euro si realizza un impianto da 3 kWp chiavi in mano. Anche se sono terminati gli incentivi del V Conto Energia, per chi realizza un impianto fotovoltaico nell'ambito di una ristrutturazione sono previsti sgravi fiscali che permettono di detrarre il 50% dell’investimento in 10 anni. Con il risparmio in bolletta e con l’energia venduta alla rete si rientra dell'investimento in 4-7 anni  (dipende se ci troviamo al sud o al nord Italia). L’impianto dura almeno 20 anni, ma non sarà da sorprendersi se durerà oltre 30 anni

5. Esistono finanziamenti mirati? Cosa dovrei chiedere alla mia banca?
Quasi tutti gli istituti di credito hanno finanziamenti dedicati ad interventi di risparmio energetico e al fotovoltaico. In ogni caso il parametro più significativo da valutare è il tasso applicato. Visto che il costo del denaro può solo salire (o scendere al massimo del 0,5%) è consigliabile optare per un tasso fisso. Dato che i risparmi sulle bollette si hanno a cominciare da alcuni mesi dopo l’erogazione del prestito è tipicamente consigliabile accordarsi con la banca per cominciare a pagare la prima rata dopo 6 o 12 mesi dall’erogazione.

6. Ho già installato il FV. Quali interventi mi converrebbe fare?
E’ consigliabile iniziare facendo un check-up energetico con il quale individuare le priorità e gli interventi con il miglior rapporto costi/benefici. A prescindere dal supporto di un check up energetico è comunque sempre consigliabile un sistema per la produzione dell’acqua calda